Dopo che da parte del governo guidato da Giorgia Meloni è arrivata la volontà di aumentare i controlli sulle pompe di benzina per evitare fenomeni di speculazione ma i benzinai non ci stanno e annunciano uno sciopero
Era prevedibile che, nel momento in cui non fossero stati più prorogati gli sconti sulle accise per i carburanti, il prezzo del servito e del self-service sarebbe immediatamente aumentato. Ma, secondo l’opinione di alcuni rappresentanti anche del governo, potrebbero però esserci fenomeni di speculazione e per evitare rincari ingiustificati è stato attivato un sistema di controllo puntuale che obbliga ora i gestori delle pompe di benzina a esporre il prezzo medio comunicato dal ministero dell’Ambiente.
A questo obbligo si aggiungono anche nuovi controlli. Da parte loro le diverse associazioni di categoria ritengono però ingiusto questo comportamento da parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che si è trasformato in una vera gogna mediatica per la categoria ed hanno per questo deciso uno sciopero e una forma di controinformazione riguardo i veri responsabili degli aumenti.
Ad annunciare lo sciopero previsto per la fine del mese di gennaio sono state le varie associazioni dei gestori delle pompe di benzina. Nello specifico si sono riuniti Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa-Confcommercio. La motivazione dietro lo sciopero è quella di porre fine a quella che è stata definita “una ondata di fango” che avrebbe colpito tutta la categoria di chi si occupa dei carburanti. Lo sciopero, chiarisce la nota diffusa dalle associazioni che raccolgono quasi 16 mila gestori di pompe di benzina sul totale di 22 mila presenti su tutto il territorio nazionale, è una prima forma di controinformazione che le associazioni vogliono mettere in campo.
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Nella nota diffusa sempre dalle organizzazioni di categoria si legge come sia in realtà il governo ad aver aumentato il prezzo e a scaricare “la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati“. Da parte del governo, e nello specifico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la decisione di non rinnovare gli sconti era arrivata anche una dichiarazione sul motivo per cui si era scelto di non inserire nella Manovra lo sconto sulle accise ma di concentrarsi su altre forme di aiuto. A meno di cambiamenti lo sciopero è al momento fissato a partire dalle ore 19:00 del prossimo 24 gennaio con data termine indicata alle ore 7:00 del mattino del 27 gennaio. Lo sciopero è organizzato su tutta la rete dei distributori.