Il mondo della moda piange la scomparsa di una delle voci più controcorrente e innovative di sempre: Vivian Westwood si è spenta all’età di 81 anni lasciando però l’eredità di una intera cultura
Vivienne Westwood portò nel mondo della moda la strada e la ribellione del punk tanto è vero che c’è chi l’ha definita la madrina del punk. Aveva solo 30 anni quando aprì con il suo fidanzato, che poi sarebbe diventato impresario dei Sex Pistols, un primo negozio a Londra e da subito fu chiaro ciò che per lei rappresentava la moda. Da quel negozio cominciò la sua storia nel mondo della moda. Una storia fatta di proteste e di critiche. Una storia di colore e di denuncia. Una storia punk.
Ora che se ne va nel mondo del fashion rimane di certo un vuoto incolmabile lì dove c’era il suo modo di lavorare e di unire, come lei stessa scriveva nel 2014 in una sua autobiografia, la couture e il punk. Due realtà che per lei erano strettamente correlate anche se molti ancora ne rimangono sorpresi.
Il punk non sarebbe ciò che è stato senza di lei
A dare a vivienne Westwood questo suo ruolo di alfiera dell’estetica e della musica punk non è assolutamente nessun tabloid ma Chrissie Hynde, cantante dei The Pretenders, che quando negli Anni Settanta Westwood e Malcolm McLaren aprirono Let It Rock al numero 430 di King’s Road faceva la commessa proprio in quel negozio. Queste le parole della cantante nella biografia del 2014 della grande stilista appena scomparsa: “non penso che il punk sarebbe accaduto senza Vivienne e Malcolm. Qualcosa sarebbe accaduto e forse si sarebbe chiamato punk ma non avrebbe avuto l’aspetto che ha avuto, nemmeno in America. E il look è stato importante“. Vivienne Westwood ha rotto tutta una serie di taboo diventando addirittura la prima designer inglese a sfilare durante la settimana della moda di Parigi e ad essere inserita nel haute couture.
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La sua scomparsa è avvenuta per tanti all’improvviso anche se la stilista in realtà combatteva da tempo con una malattia di cui però aveva deciso di tenere nascosti i dettagli a tutti. Come scritto nel messaggio affidato ad Instagram con cui dal suo profilo è stata annunciata la scomparsa: “Vivienne ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo momento, progettando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio punto ha condotto una vita straordinaria“. Di religione taoista, Westwood credeva fermamente nella capacità delle persone di fare il bene e cambiare il mondo.