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Reddito, POS e pensioni, la verità della Manovra

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Valeria Poropat

Ora che la Manovra ha passato il primo turno di approvazione alla Camera si può effettivamente capire cosa cambierà nel 2023 per Reddito di Cittadinanza, uso del POS e pensioni. Ecco la Legge di Bilancio del governo Meloni

Pagamenti con i POS (foto adobe)

Come in ogni Legge di Bilancio, all’interno della Manovra per il 2023 sono stati fatti confluire molti provvedimenti diversi ma i temi più scottanti sono di certo quelli legati alle pensioni, all’utilizzo del POS e agli eventuali limiti per i pagamenti digitali e al Reddito di Cittadinanza. Nelle settimane passate la Commmissione Bilancio ha lavorato per limare il testo e trovare coperture adeguate a tutte le spese cercando allo stesso tempo di trovare la quadra sui tagli.

Tagli che interessano di sicuro i percettori del Reddito che a partire dal primo gennaio 2023 si troveranno divisi in due grandi gruppi: gli occupabili e i non occupabili. E per i primi sono previsti cambiamenti sostanziali alla misura assistenziale. Anche i pensionati vedranno qualcosa di diverso nei cedolini mentre i commercianti dovranno almeno in parte piegare la testa.

Reddito ristretto e pensioni allargate, con il POS senza limiti

Pensione e risparmi (foto adobe)

La questione del Reddito di Cittadinanza è qualcosa che il governo guidato da Giorgia Meloni ha sempre avuto nel mirino e con la Legge di Bilancio per il 2023 arriva una prima netta sforbiciata ai percettori. I soldi risparmiati riducend gli assegni sono stati dirottati su altre misure come il Reddito Alimentare. Ma come cambia davvero il Reddito? Per quelli considerati non occupabili, ovvero le famiglie con minori, anziani e disabili, il sussidio continuerà con le stesse modalità fino alla fine del 2023 quando si prevede verrà sostituito da un’altra misura mentre per chi è considerato occupabile ci saranno solo sette mesi di sussido e non sarà possibile rifiutare nessuna offerta di lavoro, pena il decadimento immediato.

Per le pensioni si registra di certo una piccola vittoria per Forza Italia che si era battuta per un innalzamento delle pensioni minime. Innalzamento che arriverà ma sarà circoscritto ai pensionati che hanno superato i 75 anni di età e che ora percepiscono il minimo. Per loro la pensione salirà a 600 euro ma sarà un aumento temporaneo e previsto solo per il 2023. Una vittoria a metà ma che è comunque un passo nella direzione voluta dal partito guidato da Silvio Berlusconi.

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L’ultimo tema caldo, quello dei pagamenti con il POS ha visto invece una marcia indietro del governo che voleva dare ai commercianti una soglia sotto la quale potersi rifiutare di accettare i pagamenti con i bancomat. Rimangono le multe per chi non ha il POS o per chi si rifiuta di accettare anche pagamenti minimi mentre sale a 5 mila euro il limite per i pagamenti in contanti dai 2 mila euro previsti per il 2022.

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Valeria Poropat