In pieno centro a Roma una donna aveva denunciato di essere stata aggredita da un uomo con un ago e nella zona si era subito sparso il terrore. Ora c’è un fermo grazie all’azione coordinata delle stazioni di Roma Parioli e San Lorenzo in Lucina
Un momento come tanti e un gesto fatto in automatico, poi la sensazione di una puntura e un uomo che si allontana nella folla del centro di Roma. Questa la denuncia fatta da una donna che ha dimostrato, nonostante la paura, anche una buona dose di sangue freddo. Le indagini si sono avvalse delle molte telecamere installate nel centro della Capitale proprio a fini di sicurezza ma anche delle immagini registrate dalla stessa vittima.
L’aggressione è avvenuta un paio di giorni fa, in pieno centro a Roma nei pressi della trafficatissima Via del Corso. La tecnica usata dall’uomo, ora rintracciato e fermato, è molto nota soprattutto in alcuni Paesi dove viene definito needle spiking ed è di solito un modo per rendere inoffensiva la vittima designata per poi abusarne. Ma per questa donna, oltre alla paura di cosa le sia stato iniettato e la necessità di sottoporsi ora a una serie di controlli medici, non ci sono state altre conseguenze fisiche rintracciabili al momento.
Aggredita con un ago, ora c’è un fermato: un 40enne
A raccogliere il racconto della donna i colleghi di Adnkronos. La donna si trovava su via Brunetti, nei pressi di Via del Corso, e stava recuperando la sua bici legata con una catena. Quando si è abbassata e la giacca che indossava si è alzata ha sentito un leggero pizzico. Voltatasi per capire cosa fosse stato si è resa conto che un uomo si stava allontanando da lei velocemente.
Nonostante lo spavento e la sensazione di disorientamento, la donna ha inforcato la bici e ha deciso di seguire quell’uomo con i capelli rasati che invece cercava di sparire e lo ha anche filmato con il suo cellulare. E sono proprio state le immagini raccolte dagli inquirenti sia dal telefonino della donna sia lungo la strada, una delle più centrali di Roma, ad aiutare a rintracciare quello che ora si presume sia quello che è stato già ribattezzato l’aggressore dell’ago e che ha seminato il panico in chi frequenta la zona.
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Per parte sua la donna ha dichiarato di doversi ora sottoporre a una serie di esami medici e diagnostici per escludere che l’uomo, che è stato individuato e che è un quarantenne con precedenti penali proprio per reati contro la persona, possa averla infettata con malattie gravissime come l’HIV o l’epatite quando l’ha punta con l’ago. La donna ha dichiarato infatti che il punto in cui è stata colpita dlala siringa si è ora gonfiato.