Con la manovra per il 2023 che ormai si avvicina a grandi passi alla sua convalida finale arriveranno cambiamenti fondamentali che interessano una parte cospicua di chi prende il Reddito di Cittadinanza
Per i percettori del Reddito le cose cambieranno a partire dal prossimo mese di gennaio. I cambiamenti erano prevedibili dato che la coalizione di centro-destra ora al governo si è da sempre scagliata con forza contro una misura percepita come sbagliata nel metodo e nel merito e per questo è entrata nel mirino delle modifiche del nuovo esecutivo da subito. Ora queste modifiche si concretizzano.
I cambiamenti e le modifiche più importanti riguardano coloro i quali verranno considerati occupabili e ci sarà un’attenzione specifica ai ragazzi con età compresa tra i 18 e i 29 anni, che risultano non avere completato il ciclo di istruzione obbligatoria. Queste sono allora le risposte ai principali dubbi in merito al nuovo Reddito di Cittadinanza, la cui riduzione in termini di platea e di tempistica servirà anche a finanziare un’altra misura di sostegno.
Addio Reddito di Cittadinanza per questi percettori
Uno dei cambiamenti macroscopici che il Reddito di Cittadinanza ha subito e che entreranno in azione nel 2023 riguarda sicuramente chi lo riceve e ha un’età molto giovane. Per i beneficiari che hanno infatti tra 18 e 29 anni arriva l’obbligo a seguire un percorso di formazione o di concludere il proprio percorso di studi per continuare a poter usufruire del Reddito. Questa modifica è stata introdotta su spinta e richiesta del ministro dell’istruzione.
Per chi può essere occupato c’è poi l’obbligo ad accettare qualunque offerta di lavoro. È stata infatti eliminata la clausola dell’offerta congrua. Nella sua versione precedente, l’offerta di lavoro che veniva fatta a chi percepiva il Reddito di Cittadinanza doveva infatti essere, almeno la prima volta, congrua ovvero rispondente alle caratteristiche e al percorso professionale e di studi del percettore e non costringere a spostamenti eccessivamente lunghi. Tutto questo è stato eliminato con in più la clausola che il rifiuto anche della prima offerta di lavoro porta al decadimento dal beneficio.
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Secondo quanto sottolineato però dal ministro del lavoro Marina Calderone, l’offerta fatta al percettore dovrà comunque avere e rispondere ad alcuni criteri di accettabilità. Ultima grande modifica riguarda la durata del sussidio. Per poter sbloccare fondi da destinare ad altre misure di assistenza è infatti stato ridotto il periodo in cui si può usufruire del Reddito di Cittadinanza scendendo a sette mesi dagli otto chi era la proposta nel disegno di legge precedente.