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Lo Spid è salvo, ma dovranno essere apportate migliorie

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Valeria Poropat

Lo SPID che sembrava destinato ad essere rimpiazzato in realtà è stato escluso dalla Manovra per il 2023. Ma il Ministro della Pubblica Amministrazione promette  comunque alcuni cambiamenti

SPID (foto Adobe)

Lo SPID, l’identità digitale che ormai viene richiesta perché cittadini e imprese possano interfacciarsi con diversi siti istituzionali, ha rischiato seriamente di scomparire e di essere sostituito dalla carta di identità elettronica, che in alcuni ambiti svolge una funzione equivalente. Questo era quello che aveva dichiarato il sottosegretario Butti. Ma da parte del Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo arriva invece una precisazione diversa.

Secondo il Ministro della Pubblica Amministrazione , infatti, il sistema funziona ma occorre migliorare i diversi modi con cui si gestisce l’identità digitale dei cittadini. Gli oltre 30 milioni di contribuenti che hanno già attivato il loro SPID possono quindi tirare un sospiro di sollievo.

Lo SPID non se ne va, garantisce il Ministro

Uno dei lasciti, pochi in realtà, positivi della pandemia è stato il necessario svecchiamento del modo in cui la pubblica amministrazione a tutti i livelli, da quella locale fino a quella nazionale, si interfaccia con cittadini e imprese. Uno dei segnali di questo cambiamento è stata l’introduzione dello SPID ovvero l’identità digitale da richiedere presso alcuni organismi accreditati e che permette di entrare su una vasta gamma di siti compreso, per esempio, quello dell’Inps per richiedere gli eventuali bonus oppure prendere un appuntamento.

Ma da parte del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti era arrivata una dichiarazione secondo cui dallo SPID il Governo stava cercando di passare a un’unica identità utilizzando la carta d’identità elettronica. Le dichiarazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sono però ora state rettificate dal ministro Zangrillo che invece, in una intervista con il quotidiano La stampa, dichiara che c’è la volontà di lavorare “a un processo di evoluzione per migliorare, adeguare e armonizzare i sistemi di identità pubblica”. Ma in questa armonizzazione e in questo miglioramento non è previsto che lo SPID sparisca. Anche perché, come ricorda sempre il ministro si tratta di un sistema molto diffuso che al momento viene utilizzato da circa 33 milioni di cittadini.

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Questo non significa che il sistema non possa essere migliorato. Secondo quanto dichiarato dal ministro Zangrillo ciò che il governo vuole fare non è ridurre “ma ampliare i servizi digitali a disposizione dei cittadini”. E tra le novità che dovrebbero arrivare un wallet digitale in cui ciascun cittadino potrà trovare in pochi click tutti i documenti personali che lo riguardano, dal passaporto al documento di nascita.

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Valeria Poropat