Una storia agghiacciante che ha come vittima un ragazzo di Catanzaro tenuto in ostaggio da quattro persone e torturato per un giorno intero. I suoi aguzzini sono stati ora fermati e sono carcere con accuse a carico molto gravi
I fatti si sono svolti alla fine di ottobre ma questa storia che sembra uscita da un brutto film è emersa solo ora che la famiglia ha formalmente presentato denuncia e sono state avviate le indagini che hanno portato a quattro arresti.
A seguito di quei due giorni da incubo la vittima, un ragazzo di ventisei anni di cui non sono state rese note le generalità per tutelarne la privacy, è stata ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Le accuse per i suoi aguzzini sono varie e vanno dal sequestro alla rapina con l’aggravante del medoto mafioso.
La vittima conosceva i suoi aggressori. Questo il primo dato che emerge dalle indagini che hanno portato all’arresto di quattro persone. Lo avrebbero preso e minacciato con una pistola per poi interrogarlo e picchiarlo per ore e non avendo trovato evidente soddisfazione hanno proseguito anche il giorno dopo portando la loro vittima in zona Cavaglioti, a nord di Catanzaro.
Il risultato di due mesi di indagini da parte della Polizia sono il racconto agghiacciante di quei due giorni di violenza e anche del motivo, secondo gli indagati valido, per provocare alla vittima lesioni che avrebbero potuto anche costargli la vita e che infatti hanno costretto al ricovero in ospedale quando finalmente il ragazzo è stato lasciato andare. I quattro arrestati avrebbero infatti rapito e picchiato selvaggiamente la loro vittima perchè avevano scoperto che aveva una relazione con la fidanzata di uno dei quattro criminali.
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Agli accusati, tratti in arresto, sono ora contestati diversi reati che vanno oltre la violenza. Nello specifico le accuse sono: lesioni personali aggravate, sequestro di persona, violenza privata, detenzione illegali di armi e rapina. Alle accuse è stato aggiunto anche il metodo mafioso. I quattro, dopo aver ridotto il ragazzo di ventisei anni in fin di vita hanno infatti anche minacciato i membri della sua famiglia per provare a farli dissuadere dallo sporgere denuncia.