A seguito del tentato assalto a Capitol Hill si è aperta una inchiesta che ha come oggetto anche il ruolo dell’ora ex presidente Donald Trump di cui la Commissione parlamentare incaricata della valutazione chiede adesso l’incriminazione
Era il 6 gennaio 2021 quando un nutrito gruppo di facinorosi tentò e in parte riuscì ad entrare con la forza dentro Capitol Hill, il Parlamento americano. Da quell’assalto in totale, oltre alla devastazione, ci furono anche cinque vittime tra cui un agente di polizia. Da subito i democratici puntarono il dito contro il presidente Trump per aver aizzato la folla a prendere con la forza uno dei palazzi rappresentativi della nazione.
Ora arrivano delle accuse formali e la richiesta da parte della Commissione parlamentare che lavora da un anno e mezzo a quell’attacco di deferire penalmente Donald Trump al Dipartimento di giustizia. Il tycoon si prepara a sua volta a dare battaglia accusando i suoi detrattori di volergli semplicemente impedire di tornare a governare.
Le dichiarazioni fatte durante l’ultima udienza della Commissione parlamentare lasciano poco spazio all’immaginazione su quella che è la volontà dell’organo di valutazione. Tra i membri della commissione si trova anche Liz Cheney, figlia di quel Dick Cheney che fu vice presidente degli Stati Uniti con George W Bush e che ora, nonostante la tradizione repubblicana della sua famiglia, ha definito quello che si potrebbe chiamare compagno di partito “inadatto per qualunque incarico pubblico“.
Dichiarazioni simili arrivano da parte del presidente della Commissione Bennie Thompson che ha accusato direttamente Trump di aver cercato di restare al potere nonostante avesse evidentemente perso le elezioni. Quello che viene rimproverato a Trump è soprattutto il fatto che con le sue parole ha aizzato la folla di quanti pensano le istituzioni americane siano un gigantesco complotto, continuando a ripetere che era stato defraudato di una vittoria legittima.
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L’attacco a Capitol Hill è stata una delle pagine più brutte della storia americana recente. Da parte sua Trump dichiara invece che si tratta solo di una mossa per impedirgli di presentarsi per le elezioni del 2024. Il deferimento al Dipartimento di giustizia non è in alcun modo una condanna e lo stesso Dipartimento può decidere di non tenerne conto ma si tratta di un’accusa politica molto grave che potrebbe togliere al tycoon il sostegno di quelli che gli permisero la prima volta di arrivare nella Casa Bianca.