Un carabiniere che per caso passava sul ponte che attraversa il torrente Selvaspessa vicino Baveno ha salvato una ragazza di 26 anni che voleva farla finita lanciandosi nel vuoto
Come raccontato dal carabiniere, fuori servizio in quel momento, il lavoro di membro delle forze dell’ordine porta spesso a trovarsi in situazioni difficili ed è forse è stata proprio la capacità di prendere decisioni nel giro di pochi attimi ha fargli accostare l’auto, avvicinarsi alla ragazza che ormai stava per buttarsi e afferrarla stringendola a sé per impedirle di compiere questo gesto irreparabile.
La vicenda si è svolta venerdì scorso poco dopo l’ora di pranzo. Ad aiutare nel soccorso della ragazza che voleva porre fine alla propria vita oltre al carabiniere Francesco Pitzeri anche un altro automobilista che ha aiutato l’uomo a portare lontano dal parapetto la ragazza sconvolta.
“L’ho stretta a me come fosse stata mia figlia” il racconto del carabiniere di Baveno
Erano da poco passate le 14, questo il racconto riportato anche dai colleghi di Corriere di Torino. Francesco Pitzeri della sezione radiomobile di Verbania si trovava in auto ad attraversare il ponte di via Passarella, un ponte che scavalca il torrente Selvaspessa. Nell’auto insieme al carabiniere fuori servizio anche le sue figlie. Improvvisamente, passando sul ponte, Pitzeri si è reso conto che c’era una donna oltre il parapetto che fissava il vuoto senza tenersi alla ringhiera. Ha quindi deciso di accostare e parcheggiare l’auto. Muovendosi con calma e senza spaventare la ragazza che si sporgeva pericolosamente dal ponte, il carabiniere fuori servizio è riuscito ad afferrarla per evitare che potesse compiere questo gesto insensato. Un altro automobilista che si era fermato notando la scena ha aiutato il carabiniere prendendo la ragazza per le gambe per poterla portare al sicuro.
Potresti trovare interessante anche: Re Carlo III e la prima cartolina di Natale: è polemica
Potresti trovare interessante anche: Bolzano, 19enne muore di freddo pechè non c’era posto nei dormitori
“L’ho stretta in un abbraccio come se fosse stata mia figlia” ha raccontato il carabiniere “non mi ha sentito o visto arrivare“. Per evitare reazioni il carabiniere ha anche evitato di qualificarsi come rappresentante delle forze dell’ordine “Ero in borghese, non mi sono qualificato perché non sapevo come potesse reagire ma le ho detto che i problemi sono risolvibili, che è giovane e avrebbe avuto modo di farsi una famiglia. Doveva concentrarsi su questo”.