Con la fine dell’anno torna anche il periodo dei saldi invernali ma ci sono alcune nuove regole e soprattutto alcune accortezze per evitare di farsi truffare pensando di fare affari
Ogni anno subito dopo le vacanze di Natale arrivano i saldi invernali. Un momento in cui è possibile fare un po’ di shopping provando a risparmiare. Qualcosa che, soprattutto in questo periodo, diventa fondamentale. Ma, come purtroppo succede ogni anno, c’è sempre in agguato il commerciante disonesto che cerca di liberarsi di fondi di magazzino oppure prova a far passare prezzi non in offerta per promozioni.
Ecco quali sono le nuove norme cui dovranno sottostare i negozianti in base alla decisione del Consiglio dei Ministri su istruzione del Parlamento Europeo.
Saldi e truffe, le nuove tutele per i consumatori
Con la crisi che continua a mordere il periodo dei saldi sarà per moltissimi forse uno dei pochi momenti in cui fare acquisti. Ma quest’anno, oltre alla buona pratica del tenere d’occhio i prezzi, arrivano dall’Unione Europea e dal Consiglio dei Ministri nuove norme che hanno lo scopo principale di ridurre al minimo le truffe e i comportamenti scorretti da parte dei negozianti.
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Per esempio, sono state inserite nuove voci nelle pratiche commerciali ingannevoli per rendere la normativa al passo con i tempi. Tra le pratiche commerciali ingannevoli c’è adesso per esempio la mancanza di una indicazione chiara sugli annunci pubblicitari a pagamento e sulle recensioni non verificate. In più, oltre alle nuove voci tra le pratiche commerciali ingannevoli, ci sono anche aggiornamenti per quello che riguarda il massimo della multa erogabile da parte dell’Antitrust che sale a 10 milioni di euro. Ai cittadini viene poi data facoltà di chiedere un giudizio ordinario per pratiche commerciali sleali e 30 giorni di diritto di recesso in caso di viaggi organizzati con lo scopo di piazzare prodotti e in caso di contratti finalizzati nel corso di visite non richieste da parte dei consumatori.
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Per quello che riguarda più strettamente i saldi, i commercianti sono tenuti ad indicare non solo la percentuale di sconto ma anche il prezzo iniziale di partenza registrato nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi. L’unica eccezione a questa norma viene fatta per i prodotti che sono commercializzati da meno di 30 giorni e per i prodotti di provenienza agricola o per quelli alimentari deperibili.