Da parte di Antitrust è ufficialmente partita una inchiesta su sette società che hanno modificato i prezzi di luce e gas in maniera illegittima. Ecco tutto quello che i clienti possono fare e pretendere
La situazione di crisi energetica che si sta protraendo e che ha portato ad un aumento delle bollette negli ultimi mesi è finita anche sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust che, conclusa una prima fase di accertamento, ha adesso aperto un’istruttoria su sette società fornitrici di energia che avrebbero modificato in modo illegittimo e fraudolento le tariffe applicate poi a partire dall’estate ai propri clienti.
Secondo le istruzioni che sono state fatte pervenire alle società coinvolte, queste dovrebbero in automatico riportare le condizioni contrattuali alla situazione precedente il mese di agosto di quest’anno e comunicare ai cittadini che non avverrà nessuna variazione almeno fino al mese di aprile del 2023. Come utenti, i cittadini hanno però alcuni diritti che possono essere fatti valere.
Prima di passare alle eventuali manovre che come utente finale dell’energia puoi adottare occorre che il tuo contratto rientri effettivamente tra quelli per i quali è possibile chiedere il ritorno alla situazione antecedente il 10 agosto 2022. Perché è stato scelto questo giorno in particolare? Perché è il giorno in cui, come da Gazzetta Ufficiale, è ufficialmente entrato in vigore il Decreto Aiuti-bis, nel quale era stato stabilito che le società non avrebbero potuto più modificare i prezzi per un certo periodo di tempo. Periodo di tempo che va, ovviamente, proprio dal 10 agosto 2022 e sino a aprile 2023.
Se hai quindi ricevuto una comunicazione di aumento o un rinnovo contrattuale con tariffa diversa dopo il 10 agosto il tuo gestore deve ora in modo del tutto automatico riportare i tuoi costi energetici alle tariffe precedenti. Nel caso in cui il gestore non si muova in modo automatico, la prima cosa da fare è contattare il servizio clienti del proprio gestore per ottenere informazioni e la sicurezza della revisione della tariffa. Se gli aumenti non vengono rimossi si può arrivare anche alla conciliazione extra-giudiziale.
Gli articoli più letti:
Occorre comunque prestare attenzione perché nel caso il contratto fosse in scadenza il rinnovo potrebbe invece essere legittimo anche con le tariffe modificate. Caso diverso è però quello del cambio di gestore provocato proprio dalla comunicazione di eventuali aumenti. Per gli utenti che sono passati ad altro gestore a causa di aumenti che ora nei fatti non devono più esistere l’Antitrust ha previsto per i gestori di contattare questi clienti offrendo una tariffa in linea con quella precedente il 10 agosto 2022.