Aumento pensioni minime: arriva lo stop da parte della Lega

Le pensioni sono uno dei nodi più ingarbugliati della Manovra che il governo guidato da Giorgia Meloni ha presentato alle Camere e in particolare la questione che riguarda l’aumento di quelle minime. Dalla Lega arriva però lo stop

pensioni minime 600 euro
Euro (foto Pexels)

Sono state uno dei punti su cui si è giocata tutta la campagna elettorale sia da parte del centro-destra sia da parte dei vari partiti di centro-sinistra e di sinistra. Le pensioni e soprattutto quelle minime sono, soprattutto a causa della crisi, particolarmente fragili in questo periodo storico.

Da parte del Governo precedente, quello guidato da Mario Draghi, era arrivata una prima nota positiva con una rivalutazione che si era quindi tradotta in un piccolo aumento per i cedolini di ottobre e novembre e per quelli appena distribuiti in questo mese di dicembre. Ma c’è ovviamente qualcosa di più sostanzioso da fare. Per una parte della coalizione di centro-destra questo qualcosa in più è portare le pensioni minime a 600 euro ma un’altra parte della coalizione è invece convinta non sia questo il momento.

Perché la Lega dice no alle 600 euro nelle pensioni minime adesso

Visto da fuori, un aumento che porti le pensioni minime a 600 euro potrebbe non sembrare una cifra importante ma anche solo pochi euro da moltiplicare per tutti i pensionati e le pensionate che ricevono il minimo rischia in questo momento di far saltare i conti. Questo è il punto di vista della Lega per bocca di Durigon.

Il Sottosegretario al Lavoro ha infatti ribadito che in questa Manovra e quindi per adesso non ci sono i soldi per superare i 570 euro circa delle pensioni minime per il 2023. Ma lo stesso Sottosegretario al Lavoro ha ribadito che se anche non si dovesse riuscire a trovare i fondi necessari adesso per fare questo ulteriore passaggio si troveranno i soldi nei 5 anni di legislazione che la coalizione di centro-destra ha davanti a sé. Per Forza Italia si tratta di un piccolo tradimento dato che sembrerebbe che il Ministro dell’Economia Giorgetti avrebbe mostrato una minima apertura per una fascia di pensionati in particolare.

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Insieme all’iter parlamentare della manovra, che comporterà l’analisi e la valutazione di una mole impressionante di emendamenti molti dei quali provengono da diverse anime proprio della coalizione al governo, ci sarà anche la valutazione da parte di Bruxelles che è prevista per la settimana prossima. Una valutazione che come sottolineato anche dal commissario UE Paolo Gentiloni verrà fatta in base a quelli che sono i principi della Commissione Europea e che riguardano in particolare i sistemi da mettere in campo per la lotta all’evasione fiscale.

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