Silvia Salis, vicepresidente vicaria del CONI e campionessa di lancio del martello, ha raccontato sui social della brutta esperienza ha avuto con un tassista che si è rifiutato di consentirle di pagare la corsa con il bancomat
Nel racconto della campionessa sono state riportate anche alcune delle frasi che il tassista avrebbe utilizzato. Frasi che fanno diretto riferimento a quelle che sono ora le intenzioni del governo Meloni di stabilire un limite minimo alle transazioni proprio con il pos.
Questa vicenda che sta trovando spazio nella cronaca riporta ovviamente al centro della discussione proprio la possibilità o meno che venga concesso agli esercenti e ai liberi professionisti di accettare o rifiutare pagamenti elettronici al di sotto di una certa soglia. Esiste infatti nella Manovra 2023 l’indicazione di escludere una fetta di pagamenti dall’obbligo del bancomat lasciando quindi agli esercenti spazio di manovra per decidere come essere pagati al di sotto di quella soglia.
“È finita la pacchia“, il bancomat rifiutato a Silvia Salis
Silvia Salis, una delle campionesse italiane più conosciute tra le discipline dell’atletica, racconta su Instagram di essere portata per lavoro a prendere moltissimi taxi tutti i giorni. Il suo ruolo istituzionale all’interno del CONI la porta infatti a viaggiare molto.
Ed è proprio per difendere la categoria dei tassisti che ha deciso di raccontare questo episodio veramente increscioso che si è svolto a Genova. Salis ha raccontato che l’autista di taxi che l’ha accompagnata all’aeroporto si è rifiutato di accettare un pagamento di 32 euro con il bancomat aggiungendo, come riportato anche dai colleghi di tgcom24: “è finita la macchina delle banche, mi servono contanti, ora io posso fare come voglio“.
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Una situazione incresciosa che però dimostra come il bancomat e i pagamenti digitali siano un argomento tutt’altro che chiuso e che è necessario sia fatta chiarezza nel più breve tempo possibile da parte del governo. Perché, vale la pena ricordare che per esempio la stessa presidente del Consiglio dei Ministri nel suo primo appuntamento della rubrica “Gli appunti di Giorgia” ha ricordato che la soglia dei 60 euro è comunque indicativa. E vale anche la pena ricordare le rimostranze di Bankitalia che sottolineano come imporre limiti sotto i quali il bancomat non è obbligatorio rischia solo di favorire le transazioni in nero.