Poteva essere una storia di quelle che si leggono nei romanzi e invece per questa mamma che abitava in provincia di Firenze, a Dicomano, il sogno di abbracciare i figli si è infranto per sempre
Una madre costretta ad abbandonare i propri figli e che cerca in tutti i modi di potersi poi ricongiungere con loro. Questo il sogno di una giovane donna che, purtroppo, a un passo dal realizzare il suo desiderio ha invece tragicamente perso la vita.
Questo è quanto raccontato da Stefano Passiatore, sindaco del piccolo comune fiorentino, sul proprio profilo Facebook per condividere con tutti la triste vicenda di Annick Mireille Blandine, 37 anni appena, che dopo un anno di burocrazia stava per riabbracciare i figli Kady e Jean Loic ed è invece morta prima di poterli rivedere.
Annik, mamma di Firenze vittima della lentezza burocratica
Nel 2014 Annik aveva deciso di lasciare la Costa d’Avorio per cercare un luogo e un futuro migliore per se stessa e per la sua famiglia. In Costa d’Avorio aveva però dovuto lasciare il marito e i due figli. Con un impegno straordinario, la giovane madre ivoriana era finalmente riuscita a trovare un’occupazione che le aveva permesso di trovare un appartamento in affitto e di arredarlo, così racconta il sindaco Passiatore, proprio per poter accogliere i suoi due figli.
Arrivata ad avere tutto ciò che sognava di poter dare ai suoi figli, Annik aveva iniziato lo scorso anno le procedure per il ricongiungimento familiare che di solito si evadono in circa 120 giorni. La burocrazia italiana si è però rivelata una macchina elefantiaca che ha consumato un intero anno. Dopo 12 mesi di attesa, questa madre aveva finalmente ricevuto il messaggio che aspettava da tempo e si erano avviate le procedure per portare i due ragazzi nel nostro Paese.
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Ma purtroppo, lo scorso 28 novembre, questa giovane madre ha avuto un malore improvviso ed è morta senza poter riabbracciare i suoi due bambini ormai diventati adolescenti. E mentre da parte di Gennaro Santoro, associazione Antigone, arrivano parole dure e la volontà di lanciare una class action perché una cosa del genere non si ripeta mai più, il sindaco di Dicomano scrive “faremo il possibile perché Kady e Jean Loic possano avere quel futuro che sua madre aveva sognato per loro“.