Nella Legge di Bilancio licenziata dal Consiglio dei Ministri c’è tutta una sezione dedicata al tema delle pensioni ma per l’anno 2023 ci sono una serie di brutte sorprese per tanti
Tra le volontà espresse con più chiarezza dalla coalizione di centro-destra che è ora al governo c’è sempre stata quella di superare la legge Fornebro che ha allontanato per tantissimi l’età della pensione.
Ma anche se la nuova Manovra per il 2023 contiene alcune situazioni per cui diventa più facile lasciare il proprio posto di lavoro senza troppe penalizzazioni c’è comunque tutta una fascia di pensionandi che dovrà invece aspettare ancora un bel po’. Ecco quali sono i lavoratori e le lavoratrici che non potranno andare in pensione ancora.
Nel corso dei decenni trovare un sistema pensionistico che potesse essere gestito a lungo termine è stato argomento di lunghe discussioni. Perché qualunque decisione occorra prendere bisogna tenere presente le risorse necessarie per coprire questa eventuale decisione. Ed è proprio per questo motivo che è stata creata la cosiddetta legge Fornero. Ma tutte le forze politiche sono da subito state concordi nell’affermare che si tratta di una legge che va rivista.
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Una certa revisione è arrivata anche nella nuova Legge di Bilancio del governo Meloni. Nella Manovra è stata introdotta la cosiddetta quota 103 o quota 41. Si tratta di un provvedimento che permette a chi ha compiuto 62 anni e può vantare almeno 41 anni di contributi versati di andare in pensione a partire dall’anno prossimo. Questo però significa che tutti quei lavoratori che non rientrano nell’età o nella quantità di annualità di contributi versati rimangono esclusi. Questa esclusione viene dal fatto che la nuova quota 103 va a sostituire il modello di quota 102 introdotto in precedenza e che invece avrebbe permesso anche a chi ha meno di 41 anni di contributi e ha raggiunto l’età dei 62 anni di poter finalmente smettere di andare a lavorare.
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Se dovesse rimanere quota 103 o quota 41 come modello per il calcolo della pensione oltre il 2023, per tutte le persone che si trovano in un’età compresa tra i 61 e 63 anni dovranno aspettare orientativamente almeno fino al 2026 per poter andare in pensione se non hanno maturato i contributi, che sono il vero cambiamento rispetto al sistema precedente in quanto passano da 38 anni a 41 anni.