Carta Risparmio Spesa, tutte le novità e come ottenerla

Nella manovra per il 2023 licenziata da poco dal Consiglio dei Ministri guidato da Giorgia Meloni c’è la cosiddetta Carta Risparmio Spesa sovvenzionata con 500 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficoltà

carta spesa risparmio
Spesa (foto Pexels)

Il periodo che stiamo vivendo ha messo a dura prova non solo la tenuta delle famiglie ma anche la tenuta di tanti portafogli sottoposti alla pressione crescente dovuta all’inflazione. Ma per quanto si voglia cercare di risparmiare, se i soldi sono pochi c’è poco da fare.

Ed è proprio per aiutare le famiglie più in difficoltà economica è stata predisposta una Carta Risparmio Spesa. Una misura che ha sostituito l’idea precedente dell’abbattimento dell’IVA su alcuni generi di prima necessità. Una ipotesi che l’esecutivo ha scartato per una serie di motivi e che ora si è trasformata in questa sorta di sussidio.

Chi può chiedere la Carta Risparmio Spesa e come funziona?

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Spesa (foto Pexels)

Come accennato, la Carta Risparmio Spesa è una misura che il governo guidato da Giorgia Meloni ha voluto inserire nella Legge di Bilancio 2023 come sostegno alle famiglie in difficoltà. Per questi nuclei familiari che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese o anche solo a fare la spesa per mangiare è stato previsto un aiuto.

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Un aiuto che nella sua prima forma era stato incarnato dalla volontà di eliminare l’IVA su alcuni generi di prima necessità come il pane e il latte. Ma, ed è questa la spiegazione che la stessa premier Giorgia Meloni ha voluto dare in conferenza stampa quando è stata presentata la Manovra 2023, si sarebbe trattato di un provvedimento che non avrebbe veramente aiutato chi si trova a non riuscire ad arrivare alla fine del mese. La Carta Risparmio Spesa è un fondo da 500 milioni di euro che il governo mette a disposizione per ridurre i prezzi dei beni di prima necessità ma solo per i più poveri.

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Con la Carta Risparmio si dovrebbe poter entrare in alcuni punti vendita e vedersi applicato un prezzo inferiore a quello previsto sullo scaffale. Quello che resta da capire ora è come in realtà, anche se è stato già chiarito che verranno coinvolte le amministrazioni locali, si potrà richiedere il sussidio e soprattutto con quale sistema si potranno individuare i punti vendita e gli esercenti o i produttori e distributori che hanno aderito a questa iniziativa.

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