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Pensioni 2023, chi potrà lasciare il lavoro nell’anno nuovo

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Valeria Poropat

Di certo uno dei provvedimenti più attesi all’interno della nuova Legge di Bilancio è quella che riguarda le pensioni ed è quindi giusto chiedersi chi potrà lasciare il lavoro nel 2023

Pensione (foto Pexels)

Una riforma che sia in grado di superare quello che da più parti politiche è stato ritenuto il pasticcio della Legge Fornero era già tra i capisaldi del programma elettorale del centrodestra che ora governa il Paese.

Mentre si attende una riforma strutturale che garantisca a lavoratori e lavoratrici di poter andare in pensione a una età adeguata, il governo Meloni ha inserito nella nuova Legge di Bilancio per l’anno che deve arrivare un sistema denominato Quota 103 o Quota 41 come alcuni la definiscono. Ecco a chi è destinata questa finestra temporale di uscita e soprattutto chi può cominciare a fare il conto alla rovescia verso la pensione quando comincerà il 2023.

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Pensione (foto Pexels)

A parlare confermando quello che era già nell’aria da tempo è stato Claudio Durigon, Sottosegretario al Lavoro. Durante un’intervista di Sky TG24, Durigon ha parlato di questa misura che varrà solo per il 2023 e riguarderà alcune pensioni. Sempre lo stesso Sottosegretario al Lavoro ha poi chiarito che il governo ha comunque intenzione di arrivare a un sistema solido che realizzi quanto promesso in campagna elettorale. Mentre quindi i cittadini e le cittadine attendono per il futuro più lontano di sapere come verrà calcolata la loro uscita dal mondo del lavoro, questo è quello che è previsto per l’anno 2023.

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Una conferma è innanzitutto quella che riguarda le cosiddette Opzione Donna e APE Sociale. Opzione Donna è un sistema che permette alle donne che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi e 58 o 59 anni di età la possibilità di andare in pensione. APE Sociale riguarda invece tutti quei lavoratori che si trovano ad avere almeno 63 anni e trovano particolarmente gravoso continuare a lavorare per motivi familiari oppure per condizioni fisiche. E’ rivolto a chi ha già versato almeno 30 anni di contributi.

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Parlando invece di Quota 103, per poter andare in pensione durante l’anno 2023 si dovranno avere 41 anni di contributi e almeno 62 anni di età anagrafica. Occorre sottolineare, come fatto anche sempre dal Sottosegretario al Lavoro Durigon, che questa misura che riguarda le pensioni per l’anno 2023 è una formula che vale solo per l’anno prossimo in attesa di avere la possibilità di concertare anche con le diverse parti sociali una vera Quota 41, così la chiama il Sottosegretario, che metta d’accordo tutti i diversi sistemi di fuoriuscita dal mondo del lavoro che attualmente si trovano nel nostro Paese.

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Valeria Poropat