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Pellet, occhio alla truffa: sequestrate 23 tonnellate

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Valeria Poropat

Con la crisi energetica molte famiglie hanno scoperto e riscoperto l’utilizzo delle stufe a pellet per il riscaldamento domestico ma occorre stare attenti alle truffe come quella scoperta molto di recente dalle forze dell’ordine

Pellet (foto Pixabay)

Una stufa a pellet o a legna potrebbe essere una soluzione per tamponare gli aumenti spropositati delle bollette del gas e dell’energia elettrica. Ma, a differenza del gas e dell’energia elettrica che alimenta caldaie o condizionatori inverter, nel momento in cui si acquista una stufa alimentata a pellet è in capo all’utente finale scegliere la biomassa di qualità migliore.

E, come segnalato dalla Polizia Postale, sono per questo in aumento purtroppo anche le truffe che hanno come oggetto materiale che viene spacciato per qualitativamente ottimo ma che invece manca dei minimi requisiti di sicurezza.

La truffa del pellet, cosa ha scoperto la Guardia di Finanza

Acquisti online (foto Pexels)

Acquistare pellet online potrebbe sembrare una soluzione intelligente per poter avere direttamente a casa un prodotto di qualità a un prezzo concorrenziale rispetto a quelli, per i quali si registrano aumenti importanti, che si trovano ora nei negozi specializzati o nei grandi centri di giardinaggio e bricolage, che vendono anche spesso stufe e pellet.

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A differenza però di quanto avviene in un negozio, acquistando da un rivenditore online occorre essere sicuri che il prodotto pubblicizzato sia rispondente ai requisiti di sicurezza e qualità prescritti dalla normativa vigente. La Guardia di Finanza di Vicenza ha di recente effettuato controlli doganali su alcune partite di biomassa per stufe che si trovavano pronte per essere distribuite a clienti che le avevano comprate attraverso i social. Ma, come scoperto dalle Fiamme Gialle, quello che veniva spacciato per pellet di buona qualità era in realtà un prodotto proveniente dalla Turchia e importato in Italia attraverso una società Svizzera.

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Quello che è stato rilevato dalla Guardia di Finanza è che i prodotti risultavano dotati di etichette non conformi e nelle quali non erano indicate la composizione del pellet e le precauzioni da mantenere nel momento dell’utilizzo per evitare reazioni allergiche. Un sistema per essere sicuri di stare acquistando biomassa di qualità è quella di assicurarsi che sull’etichetta sia invece presente la certificazione ENplus®.

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