Il canone RAI dell’anno prossimo dovrà necessariamente essere tirato fuori dalla bolletta della corrente. Ecco come probabilmente verrà pagata questa tassa
Uno tra i tributi che gli italiani apprezzano meno è di certo il canone RAI. Si tratta di un tributo che in realtà non ha molto a che fare con la televisione nazionale ma con il possesso di un apparecchio in grado di ricevere i segnali televisivi.
E a differenza soprattutto di ciò che pensano moltissimi cittadini, il pagamento del canone non serve solo agli stipendi di chi lavora dentro la RAI ma viene anche utilizzato in buona parte per mantenere funzionante tutta l’infrastruttura tecnologica che viene utilizzata anche da tutti gli altri operatori del settore.
Canone RAI 2023, finisce l’era della bolletta elettrica
Il percorso che ha legato il pagamento della bolletta dell’energia elettrica al pagamento del tributo per il possesso di un apparecchio televisivo è iniziato nel 2016. La novità del pagamento inserito nella bolletta ha portato negli anni ad una riduzione cospicua del numero di evasori di questo tributo. Fino al 2016, infatti, il pagamento avveniva in maniera autonoma e molti erano i cittadini che, proprio convinti che l’unico scopo del canone fosse quello di pagare gli stipendi a chi lavorava in RAI, decidevano di non corrispondere quanto dovuto.
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Andando a guardare quelle che sono le posizioni di tutti gli altri Paesi europei vale la pena ricordare che in moltissimi Paesi si paga un canone. Canone che varia dai meno di 6 euro dei cittadini albanesi e arriva a 360 euro per chi abita in Svizzera. I 90 euro che vengono a tuttora richiesti ai cittadini italiani sono quindi una cifra piuttosto contenuta che si allinea per esempio a quanto viene chiesto agli austriaci che pagano una cifra compresa tra 65 e 85 euro.
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Senza arrivare all’estremo della Svizzera, i nostri vicini di casa francesi pagano 133 euro di canone mentre i tedeschi 215 euro circa. E anche se il ministro Salvini in una recente diretta Facebook ha anche aperto alla possibilità di eliminarlo del tutto, si tratterebbe di un vuoto nelle casse della RAI che genererebbe, come paventato da Carlo Fuortes, un buco difficilmente colmabile. Ma come verrà pagato a partire dal 2023? Dovendo essere eliminato dalla bolletta elettrica le ipotesi sul campo sono sostanzialmente due. Da una parte l’utilizzo di un F24 apposito come utilizzato anche per altri tributi oppure, dall’altra parte, l’utilizzo del bollettino postale precompilato e da inviare agli intestatari dell’utenza elettrica.