Le applicazioni per incontrare persone online, si stanno diffondendo sempre di più, ma una fetta di popolazione le temono
Grazie ai cambiamenti sociali i siti di incontri online stanno avendo un maggiore successo e rappresentano un luogo alternativo dove conoscersi per poi incontrarsi. Molti uomini e donne italiane, però, sono cauti o diffidenti a causa dell’imbarazzo o dei pregiudizi che, consequenzialmente, generano blocchi durante l’approccio. A dimostrarlo sono gli studi condotti da Inner Circle.
Crystal Cansdale, dating expert, consiglia una modalità di approccio: ”pensare al match come se fosse un incontro nella vita reale, dove sono già molto abili. Quando si incontra una persona dal vivo come prima cosa la saluti e ti sforzi di avviare una conversazione interessante sulla base di cosa vedi o del contesto” poi aggiunge ”Lo stesso si applica al match online. Appena ricevi una notifica di match, manda un messaggio di saluto e prova a fare una domanda sulla base degli interessi che la ragazza ha menzionato nella sua bio o dei dettagli che vedi nelle sue foto” e infine conclude ”attendi due o tre giorni che vi messaggiate e quando hai raccolto un po’ di informazioni, proponile un’uscita che pensi le possa piacere”.
Una ricerca su 1.000 single italiani realizzata da Inner Circle mostra che il 64% delle donne ritiene che, a causa di pressioni sociali, non debbano provare queste applicazioni, soprattutto a causa dei commenti negativi da fatti amici e parenti, cosa che negli uomini e molto più bassa. Infatti il 35% delle donne ha mentito sul modo in cui ha incontrato la persona che sta frequentando, se conosciuta online.
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Come sempre a pesare sulle persone sono i pregiudizi di genere molto diffusi nel nostro Paese. “Queste paure -dichiarano gli autori del sondaggio- sono principalmente legate a forme di insicurezza personale e incertezza su come comportarsi”. Mary Santamaria, è ritenuta una delle massime esperte italiane di dating e si concentra sui rischi e sui pregiudizi che coinvolgono le donne online, come le molestie all’interno delle chat, che includono contenuti offensivi o discriminatori.
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”Una dinamica che purtroppo avviene molto più facilmente online, e non è un caso. L’online infatti è un terreno privilegiato per questo tipo di molestie, tanto che secondo una ricerca del PEW Research Center (2020) il 75% delle cybermolestie avviene sui social media e il 10% proprio sulle dating app, – spiega Mary Santamaria sui social – quando accade a me non so mai come reagire… a volte temo perfino di essere sgarbata nonostante di fatto in quella situazione io stia subendo qualcosa di spiacevole, e mi assale un grande disagio che rovina la mia esperienza online. Anche se avvengono in chat, le molestie sono comunque molestie e le App offrono sistemi per tutelarsi con chatbot, per esempio, su Meetic”.