Sono tanti i casi di truffa online che si presentano quotidianamente, cosa fare quando accadono?
Sempre più persone sono vittime di truffe online che avvengono attraverso falsi siti ed e-mail fasulle che oggigiorno è impossibile distinguere da quelle vere e autentiche. Spesso, le persone che vengono truffate sono coloro che vanno di fretta e non fanno verifiche per capire se si tratta di fatti attendibili o meno.
In ogni caso, una volta capita la gravità della situazione è fondamentale analizzare il tipo di truffa e cercare di risolvere il problema che si è creato.
La maggior parte delle truffe è caratterizzata dal fatto che vengono presi dei soldi alla vittima che cade nel tranello. Spesso si tratta anche di grandi cifre che non sempre vengono recuperate. Esiste, però, un modo per farlo.
In primo luogo, bisogna capire di che tipo di truffa si tratta: la prima consiste nello scoprire soltanto in un secondo momento che qualcuno abbia rubato i dati della carta di credito e abbia effettuato delle operazioni di acquisto. La seconda, invece, rimanda al caso in cui la persona truffata ha autorizzato la transazione, convinto di trovarsi su un sito attendibile.
Leggi anche: Il Consiglio Europeo ha deciso: ci sarà un tetto al prezzo del gas
Leggi anche: Meghan e Harry ancora guai in vista: la decisione a sorpresa
Nel primo caso, bisogna contattare la società che ha emesso la carta di credito per bloccarla e sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Qualora si neghi di avere autorizzato determinate operazioni di pagamento, occorrerà alla banca dover provare che il cliente abbia autenticato la transazione oppure non abbia seguito le dovute precauzioni per evitare una frode. Se la banca non dimostra che la colpa è del cliente, sarà tenuta a rimborsare l’importo dell’operazione non riconosciuta. Il rimborso sarà riconosciuto entro i 15 giorni dalla richiesta e solo se l’importo oggetto del furto è maggiore di 50 euro.
Per quanto riguarda il secondo tipo di truffa, la vittima dovrà presentare una denuncia-querela presso un commissariato di Polizia o una stazione dei Carabinieri o la Polizia postale. Una volta raccontato l’accaduto e consegnato tutti i documenti necessari, avranno inizio le indagini. La denuncia-querela può essere presentata anche presso la Procura della Repubblica o il tribunale competente per territorio: la segnalazione arriverà in tempi brevi al pubblico ministero che potrebbe decidere di adottare un provvedimento utile a bloccare il denaro. Qualora, il truffatore venisse rintracciato, dovrà restituire i soldi incassati in modo illecito e risarcire il danno causato