Se amate la cucina dovete assolutamente guardare The Bear, la serie in onda su Disney+. Ma che cosa la rende speciale e diversa?
Storie che hanno al proprio centro la cucina, i ristoranti e tutto ciò che ruota intorno al cibo esistono da sempre. Di solito, però, si tratta di racconti che hanno poco a che fare con la realtà di quello che succede ai fornelli.
Per chi fosse realmente interessato a sapere come si gestisce la cucina di un ristorante e tutto ciò cui un cuoco va incontro a livello fisico ma soprattutto mentale è giunto il momento di guardare una serie che se non è un documentario ci si avvicina molto. E in cui è anche possibile apprezzare le doti di attore drammatico di Jeremy White, che finora avevamo tutti conosciuto solo come fratello di mezzo della cicom Shameless.
Ode alla cucina, da dove viene il successo di The Bear
La storia intorno cui ruota la serie in onda su Disney+ poteva essere raccontata in molti modi ma, per fortuna, il regista Christopher Storer ha deciso per un taglio vicino al documentario. Protagonista della serie è Carmy, giovane chef stellato e vincitore di diversi premi che improvvisamente si ritrova a dover gestire un piccolo e sgangherato pub di quartiere nella New York in cui è nato.
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Gestire il pub per Carmy significa navigare a vista in una situazione lasciata lì dal fratello, che si è improvvisamente suicidato. La serie segue senza nessun filtro tutto ciò che succede dietro ai fornelli e racconta anche del modo in cui il giovane chef, sulle cui spalle ricade buona parte del peso della gestione del locale che ovviamente rischia la chiusura, affronta il proprio caratteraccio e la crisi di nervi sempre dietro l’angolo. Non c’è nella serie niente di quello che siamo abituati a vedere nei patinati reality show che ci vengono pronati oppure nei film che finora hanno provato a raccontare la cucina mai in maniera romanzesca.
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Dentro The Bear c’è la realtà di quello che succede quando i fornelli si accendono e le comande cominciano ad arrivare senza che ci sia nessun modo per premere il tasto pausa. Una storia complessa con un attore protagonista che dà modo di farsi apprezzare anche in questo ruolo drammatico. Jeremy White riesce infatti a creare uno chef convincente e solido e la sua interpretazione permette di apprezzare tutte le sfumature delle sue doti attoriali.